Il 13 febbraio 1995 moriva Alberto Burri un grande maestro di scultura e pittura, autore del “Grande Cretto” di Gibellina. Un’opera di land art tra le più importanti la mondo, una sorta di bianco sudario di cemento costruito con e sulle macerie della vecchia Gibellina distrutta dal terremoto del Belìce nel gennaio del 1968. L’artista inglobando le macerie del paese nei blocchi di cemento ne ha tracciato le vie e i vicoli, riproducendo la mappa della città spazzata dal sisma.

Sul “Grande Cretto di Gibellina” sono stati investiti recentemente un milione 550mila euro per un progetto di valorizzazione turistica finanziato dal Piano Operativo Regionale CON FESR della Regione Siciliana con fondi a valere sulla Programmazione 2007/2013. L’attuatore del progetto, redatto da Mario Cucinella, è stato il Comune di Gibellina.

Il finanziamento, si legge nel report progettuale “punta alla valorizzazione delle risorse culturali per sperimentare e sviluppare successivamente azioni volte alla produzione, divulgazione e fruizione delle nuove forme artistiche legate all’arte contemporanea che possa aumentare l’attrattività anche turistica del territorio e migliorare la qualità della vita dei residenti, nonché promuovere nuove forme di sviluppo economico sostenibile“.

Recentemente Gibellina è stata inserita nel progetto “I luoghi del contemporaneo” del Ministero per i Beni Culturali con due due schede, una relativa alla città di Gibellina nuova con le sue opere d’arte contemporanea e l’altra dedicata proprio al Cretto di Burri.

Gibellina, infatti, è conosciuta nel mondo per essere diventata, dopo il terremoto del 1968, grazie alle opere di vari artisti, e alla brillante intuizione di Ludovico Corrao, un vero museo en plein air d’arte contemporanea.

E adesso è all’interno del progetto promosso dalla Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali, volto a fare una mappa e a promuovere la rete dei luoghi dell’arte contemporanea in Italia.

In un report di monitoraggio civico (potete leggerlo qui) emerge che tra le criticità rilevate vi è la difficoltà di accessibilità al sito per la strada sterrata e la mancanza di servizi igienici e adeguata cartellonistica per i visitatori. Lo stesso report però guarda ottimisticamente al futuro perché l’amministrazione comunale ha reso noto che “sono previsti ulteriori finanziamenti per un importo complessivo pari a 8milioni di euro. Verranno spesi per migliorare la viabilità e le strade che conducono al Cretto (nello specifico la strada statale che da Palermo conduce a Gibellina via Gallitello ). Inoltre si ha intenzione di creare un’area attrezzata da destinare a parcheggio. Vi è anche l’idea di far pagare un biglietto d’ingresso simbolico e di restaurare il museo del Cretto dove ci sono tutti gli elementi formativi del sito e della sua costruzione”.

Il report pone anche in evidenza come le potenzialità del sito siano enormi: “Nonostante non esista un registro ufficiale che documenti le presenze turistiche del Cretto di Burri, si stima l’arrivo di circa 20 mila visitatori all’anno. Rappresenta, il Cretto, una reale risorsa turistica dell’intera Valle del Belice . Occorre, però, inserire il sito in un circuito turistico presieduto dalla Provincia o dalla Regione per un’ adeguata campagna promozionale che permetta di espletarne l’intero potenziale artistico e culturale“.

PH: Francesco Ferla archivio Trapani città della cultura