Gli studenti dell’istituto Marino Torre di Trapani, il glorioso “Nautico”, che decine e decine di comandanti e ufficiali di coperta e di macchina ha consegnato alla marina mercantile e militare italiana, stamani hanno protestato e manifestato tutto il loro malessere per le condizioni in cui verso la storica sede di viale Regina Elena.

Stamane hanno tappezzato l’ingresso della loro scuola di cartelli di protesta. Eloquenti le scritte che non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni. Altrettanto eloquenti le transenne e i nastri che, se da un lato mettono a posto le coscienze dei responsabili, da quelli scolastici a quelli amministrativi degli enti locali, in questo caso il Libero Consorzio dei Comune, dall’altro non garantiscono la sicurezza che si dovrebbe ai nostri ragazzi.

La situazione non è che si sia manifestata dall’oggi al domani. Il deperimento di pilastri, controsoffitti, pareti, cornicioni, parapetti è come una malattia lunga e penosa i cui sintomi si manifestano per tempo, e per tempo vi si potrebbe porre rimedio. Così non è stato, è di tutta evidenza. Stamane abbiamo chiesto del responsabile del plesso per avere indicazioni e chiarimenti però, impegnato, non ha potuto riceverci. Sulle condizioni dell’istituto nulla di più, le immagini come detto parlano per noi. Chiudiamo, invece, con quanto scritto dagli studenti dell’Istituto nautico su uno dei cartelli, una riflessione più che una protesta, che sottoscriviamo integralmente: «Nelle nostre aule ci sono sogni da inseguire, e progetti da realizzare, non lasciate schiacciare i nostri desideri dai macigni. Non giocate con la nostra vita. Non giocate con la sicurezza, c’è solo da perdere».