di Fabio Pace

Il Rotary Club di Trapani ha presentato questo pomeriggio presso la sala “Pippi Panfalone” della società “Riccardo Sanges & C” il libro di Virman Cusenza «Giocatori d’azzardo – Storia di Enzo Paroli, l’antifascista che salvò il giornalista di Mussolini».

Virman Cusenza, giornalista, già direttore de “Il Mattino” e de “Il Messaggero”, con «Giocatori d’azzardo» ci restituisce una storia sulla quale aveva lavorato Leonardo Sciascia, una vicenda umana che lo scrittore di Racalmuto non fece in tempo a raccontare. Cusenza partendo da uno spunto, un vecchio numero di storia illustrata capitato tra le sue mani quasi per uno scherzo del destino, attraverso una ricerca storico documentale condotta con il piglio dell’inchiesta giornalistica, rievoca la storia dell’avvocato Enzo Paroli, socialista e antifascista, che si ritrova a difendere in tribunale, e soprattutto a proteggere da una possibile esecuzione sommaria dei partigiani antifascisti, il giornalista fascista Telesio Interlandi, accusato di collaborazionismo con la Repubblica di Salò.

Interlandi fu direttore, tra le altre testate, de “La difesa della razza”, il giornale nel quale divennero articoli, invettive ed editoriali, le farneticanti teorie pseudoscientifiche sulle quali dal 1938 al 1942 trovarono “fondamento” le leggi razziali contro gli ebrei. Interlandi catturato e imprigionato nell’ottobre del 1945 riesce a fuggire rocambolescamente (una vicenda tutta italiana di equivoci e scambi di persona) e trova rifugio proprio a casa del suo avvocato difensore, principe del foro di Brescia, che alla fine riesce a farlo assolvere dai reati contestati. Una assoluzione giudiziaria che, però non modifica di una virgola il durissimi giudizio politico e morale sul “fascistissimo” Interlandi. Il trionfo del diritto e dell’avvocatura, del rigore professionale e del senso di equità che mosse l’avvocato Paroli.

Virman Cusenza, dunque, narra di questa strana e temporanea alleanza, restituendoci la temperie di quegli anni, imponendo al lettore ripetute riflessioni e considerazioni sulle contraddizioni, apparenti, che mossero un antifascista a difendere un fascista.

La presentazione è stata condotta dal giornalista e scrittore trapanese Giacomo Pilati, con un intervento dell’avvocato Nino Marino che ha concluso la sua prolusione affermando che il libro di Cusenza «ci ha sottratto al rammarico di non aver potuto leggere il libro che avrebbe voluto scrivere Sciascia». Martedì, nel TG delle 13.45 potrete ascoltare le interviste a Virmar Cusenza e Nino Marino.