A piccoli passi l’aeroporto di Trapani sta recuperando terreno rispetto ai numeri degli anni d’oro, antecedenti la chiusura per le operazioni militari nei cieli della Libia. Verosimilmente lo scalo trapanese chiuderà l’anno con poco meno di un milione di passeggeri in transito.

Soddisfazione hanno espresso il presidente di Airgest Salvatore Ombra e il componente del CdA Giulia Ferro per la performance della stagione estiva. L’aeroporto di Trapani ha superato questa estate i livelli del 2019 (ricordiamo che nel 2020 non s’è volato) e del 2021. Questi indicatori, insieme ad una stagione winter che Ryanair intende rafforzare mantenendo 7 rotte, preludono ad una chiusura, al 31 dicembre, con poco meno di un milione di passeggeri.

Un traguardo, quello del milione di passeggeri, che non si potrà raggiungere quest’anno a causa delle difficoltà di alcune compagnie aeree che hanno operato sullo scalo trapanese. Il prossimo anno la previsione si attesta sul milione e due, milione e tre, riportato lo scalo di Birgi ai transiti del 2013/2014. La ripresa dell’aeroporto, ha detto il presidente Ombra, è da ascrivere anche alla costante presenza, a fianco del management trapanese della Regione Siciliana che, nei momenti di difficoltà, è intervenuta sostenendo il bilancio della società con ripetute capitalizzazioni.

Ombra poi ha posto l’accento sul ruolo di Ryanair e sulla stretta collaborazione con la compagnia irlandese che, accogliendo una richiesta del territorio, dalla prossima settimana sul proprio sito offrirà i voli per lo scalo di Trapani – Marsala. Un cambio di denominazione che è un modo di allargare la cachment area dello scalo di Birgi, lontano da scelte campanilistiche e piuttosto aderente ad una politica di comunicazione turistica più ampia rispetto al bacino della Sicilia Occidentale. Del resto per gli organismi internazionali dell’aeronautica civile, ICAO in testa, lo scalo di Birgi nelle sigle convenzionali continuerà a rimanere TPS e LICT. Ma per chi compra un biglietto Ryanair lo scalo sarà Trapani – Marsala, come c’è il Milano – Bergamo e il Barcellona – Girona. Politiche di marketing in favore del territorio.